
DIRETTA FACEBOOK 12/01/2021 : LA LEADERSHIP
Qui trovate il testo della diretta sulla Leadership, condotta da Claudio Catalano, Psicologo del Lavoro e la Dott.ssa Priscilla Cuda.
Introduzione alla Leadership
DOTTOR CATALANO: Buonasera Alessia, buonasera eccoci qua per questa diretta sulla leadership.
Bene eccoci qua sono in compagnia, io sono Claudio Catalano poi mi ripresento, sono in compagnia di Pierluigi Sabella che forse qualcuno conosce già per la sua assidua presenza su Linkedin.
DOTTOR SABELLA: Buonasera a tutti e benvenuti, buonasera oggi proviamo a cambiare modalità.
DOTTOR CATALANO: Si!
DOTTOR SABELLA: Ahaha, siam passati da Linkedin a Facebook, tanto gli argomenti sono sempre quelli, il tema è sempre lo stesso: quello delle risorse umane, il mondo del lavoro, il mondo aziendale, sempre caratterizzato dal nostro taglio psicologico. Oggi la mia presenza sarà molto limitata a questa presentazione, però è sempre un piacere, anche cambiando modalità.
DOTTOR CATALANO: Grazie Pierluigi, sappiamo che hai da fare questa sera.
DOTTOR SABELLA: Si ahaha.
DOTTOR CATALANO: Impegnatissimo!
DOTTOR SABELLA: si cerco ogni tanto di avere un po’ di vita privata, da buoni psicologi del lavoro parliamo del mondo del lavoro e dell’attività lavorativa ma è anche concesso avere della vita privata, no? Sono abbastanza impegnato, quindi mi faceva piacere salutare tutti quanti, continuerò dal cellulare, vi auguro una buona serata e spero che questo, ma sono sicuro che questo intervento sarà sicuramente utile e interessante, vi lascio lavorare, buona serata a tutti.
DOTTOR CATALANO: Grazie, poi viene videoregistrato e rimane per chi vorrà rivederlo, salutiamo quindi Pierluigi buona serata, questa sera non lavori fino alle 23 come al solito.
DOTTOR SABELLA: Eheh no per stasera no!
DOTTOR CATALANO: E va bene.
DOTTOR SABELLA: buon lavoro!
DOTTOR CATALANO: ci vediamo domani mattina alle 6.30 o alle 7?
DOTTOR SABELLA: Neanche io me lo ricordo, me lo ricorderò più tardi, buon lavoro a tutti.
DOTTOR CATALANO: Grazie! Priscilla, se tu ti piazzassi di là, cosi che se vuoi fare questa prova. Con me c’è, mi fornirà un supporto, la Dottoressa Priscilla Cuda.
DOTTORESSA CUDA: Buonasera a tutti!
DOTTOR CATALANO: Eccoci qua, futura psicologa del lavoro. Allora io ho giusto qualche anno in più di Priscilla Cuda e io mi tolgo la maschera perché siamo qua a distanza e poi comunico verso lo schermo altrimenti non riesco a parlare, poi abbiamo anche…. Chi vuole può fare domande, può commentare io sono Claudio Catalano ho 42 anni sono in realtà molto più vicino ai 43, gli anni passano tragicamente, ma è giusto che sia così.
Psicologo del lavoro ho fondato EVOFORM CONSULTING sul finire del 2011 e sono fortemente interessato alle tematiche delle risorse umane considerate come persone. Appunto c’è la Dottoressa Priscilla Cuda, futura psicologa ma già validissima collaboratrice, prego Priscilla se ti vuoi presentare.
DOTTORESSA CUDA: Si, mi presento brevemente, tolgo anche io la mascherina perché si fa fatica a parlare altrimenti. Allora io sto svolgendo il mio tirocinio professionalizzante qui in EvoForm Consulting ormai da ottobre, a partire da ottobre quindi qualche mese. Sono laureata in psicologia per il benessere in empowerment riabilitazione in tecnologia positiva, non è proprio specifico in ambito risorse umane però si applica bene al mondo lavorativo e siamo qui oggi appunto perché abbiamo deciso insieme a Claudio di affrontare il tema della leadership, perché come Claudio ha fatto spesso notare è un tema importantissimo, importantissimo soprattutto quando ci si trova nelle aziende perché è proprio il leader che, come vedremo, va ad impattare sull’intero sistema organizzativo.
DOTTOR CATALANO: Va impattare si, proprio sull’intero sistema organizzativo e ieri mi ha scritto anche se era domenica, un docente universitario che conosco della LIUC che mi chiedeva se voi giovanissimi, voi siete della generazione z se non sbaglio, okay perché tu sei nata dopo il 1996, mi chiedeva se la generazione z preferisse un capo, usiamo un termine generico, della vostra età o un po’ più grande. Quindi il tema della leadership ricorre, ricorre sempre però Priscilla questa locandina nera così scura che abbiamo creato volutamente con questi colori, ma non dovremmo parlare di quanto è bello essere leader, di quanto è facile essere leader, perché questo titolo se vogliamo un po’negativo? Cosa ne pensi anche in virtù di quello che mi devi chiedere?
DOTTORESSA CUDA: In realtà la leadership può essere spesso negativa, nel senso una leadership a volte può portare a delle condizioni, proprio per quanto riguarda i lavoratori, in cui si è inefficaci, sia se una leadership è troppo autoritaria, ma allo stesso tempo anche se una leadership è debole, quindi non sempre anche il rapporto che noi abbiamo con il nostro leader deve essere per forza un rapporto positivo, anzi molto spesso con un leader autoritario è difficile anche raccontarsi quindi in realtà non sempre avere un leader autoritario può essere di aiuto, come non sempre avere un leader di tipo debole può essere di aiuto, anzi.
DOTTOR CATALANO: Esatto, quindi stasera ci concentriamo ahimè su questo, perché all’inizio è opportuno soffermarsi sugli aspetti più critici, prima di pensare a potenziare le caratteristiche di un leader, okay.
Leadership: COSA VUOL DIRE ESSERE LEADER?
DOTTORESSA CUDA: Allora io partirei chiedendo se, prima di tutto non sappiamo se voi sapete cosa significa essere un leader, quindi chiediamo prima di tutto che cosa significa Claudio essere un leader? Cosa vuol dire?
DOTTOR CATALANO: Okay, io mi riferisco all’esperienza come consulente in ambito risorse umane, nello specifico il settore della psicologia e del lavoro e faccio riferimento all’esperienza che ho maturato in questi anni visitando, per motivi di lavoro, centinaia di aziende ed entrando anche nei reparti.
Molto spesso nei reparti infatti ,dobbiamo organizzare un webinar o una diretta su questo aspetto, io visitando i reparti ho avuto modo di osservare decine e decine di leader all’interno delle aziende dove ho svolto delle consulenze in questi anni, dal 2008.
Quindi c’è l’esperienza pratica comunque e mi piace riassumere in una frase pronunciata da un vecchio Presidente degli Stati Uniti della seconda, che se non sbaglio venne eletto Presidente dopo la seconda guerra mondiale, Dwight Eisenhower, che la leadership è la capacita di decidere ciò che va fatto e di fare in modo che gli altri desiderino farlo, quindi coniugare il compito, l’obiettivo, decidere ciò che va fatto con la relazione e con la motivazione, il leader deve creare quella motivazione affinché le persone vogliano fare, vogliano raggiungere quegli obiettivi. E’ una frase ma secondo me ha dei risvolti molto pratici.
Un’altra critica che io muovo a volte a certe frasi su Linkedin sull’uso che se ne fa, un leader non può diventare tale o crescere leggendo delle frasi ad effetto, ma ci arriveremo, tra poco, quindi questo per me sono le caratteristiche di un leader, si possono riassumere in questa frase, ma poi so che adesso dedichiamo del tempo anche ad altro.
DOTTORESSA CUDA: Okay perfetto, quindi un leader deve anche, soprattutto diciamo, saper motivare, questo è un po’il succo della questione. Ma quali tipologie esistono di leader? Cioè tutti i leader sanno motivare alla stessa maniera o ci sono delle strategie diverse che i leader utilizzano? Quindi quali sono effettivamente le tipologie di leader, in base a come si relazionano con gli altri?
DOTTOR CATALANO: Allora rispetto alle tipologie di leader le varie tipologie sono state date da Daniel Goleman, psicologo che ha scritto tantissimi libri famosissimi sull’intelligenza emotiva poi sulla leadership emotiva, e lo leggo costantemente, tutti i giorni cerco di formarmi e informarmi e migliorarmi ecc., e il leader democratico, il leader partecipativo, il leader visionario, il leader coach, il leader autoritario, il leader battistrada sono tutte buone definizioni che hanno degli ottimi risvolti e molto pratici facilmente osservabili all’interno delle aziende, quindi queste sono le tipologie di leadership che sono ben descritte da Daniel Goleman. Rimando a questo autore se si volesse approfondire. Quindi queste sono le tipologie di leadership, queste sul piano teorico, hanno anche, ripeto, dei rivolti pratici, c’è un però.
DOTTORESSA CUDA: Ma invece avevamo detto che tu Claudio sei stato in tante aziende in tutti questi anni di lavoro, va bene la definizione teorica, ma invece proprio a livello pratico, quali tipologie sono visibili, quali tipologie di leadership noi possiamo osservare davvero nelle aziende?
DOTTOR CATALANO: Okay, grazie della domanda! A me piace spiegare di aver veramente, come ho detto poco fa, visitato tantissime aziende e di essere entrato nei reparti dove ci si sporca le mani ed anche io entravo con delle tute protettive e con le scarpe antinfortunistiche perché per me quella è proprio la realtà, osservare dove lavorano le persone nelle metalmeccaniche, nelle tessiture ecc.
Io ho incontrato tanti leader democratici, okay, quindi che stimolavano le persone ad esporre le proprie opinioni e che coinvolgevano i lavoratori che si relazionavano nel modo giusto, leader quindi democratici, democratico-partecipativo che ha delle competenze relazionali. Ahimè però ho incontrato altre tipologie di leader, e quindi di leadership, che rientrano ancora in queste due categorie che abbiamo illustrato nella locandina, leader debole e leader autoritario. Se qualcuno vuole commentare e vuole magari scrivere quali sono tra queste due le tipologie di leader più frequenti, debole o autoritario, vediamo se qualcuno ha voglia di esprimersi e poi io fornirò la mia opinione sulla base della esperienza pratica che ho osservato nelle aziende. Intanto Priscilla se vogliamo proseguire così vediamo se qualcuno vuole commentare o altrimenti andiamo avanti noi.
CHI E’ IL LEADER DEBOLE
DOTTORESSA CUDA: Io invece volevo chiedere cosa vuol dire davvero essere un leader debole? Con esempi concreti, a livello magari di definizione più teoriche, a livello teorico lo possiamo trovare sui libri, ma sul serio nelle aziende cosa vuol dire essere un leader debole?
DOTTOR CATALANO: Okay, è una definizione molto intuitiva, vi dò degli esempi pratici, raccontatimi da persone che lavoravano in azienda o visti da me. Allora leader che violavano le regole e magari consumavano il pranzo insieme in reparto, okay, cosa che non si può fare, non si può mangiare non si può bere nei reparti per motivi di igiene, per motivi di sicurezza.
Sonia dice è più frequente il leader autoritario, Alessia ci dice al momento : “ho a che fare sia con uno che con l’altro”, mi dispiace ahahah, tra due fuochi, tra l’incudine e il martello come si suol dire, Alessia okay. Quindi il leader debole è quello, il leader che non prende decisioni che le procrastina e rimanda, è il leader che a volte si fa sottomettere dai suoi collaboratori, è il leader generalmente concessivo, è il leader che non fa rispettare le regole. In più aziende io ho visto i leader che non facevano rispettare il divieto di utilizzo dei cellulari sul luogo di lavoro, per giunta sulle macchine operai, lavoratori che usavano il cellulare sulla macchina, difronte alla macchina, quindi mettendo a repentaglio la loro sicurezza e quella dei colleghi.
Quindi leader debole che non si sente legittimato all’esercizio del proprio ruolo, conferitogli a sua volta dal suo superiore, questo è il leader debole che non fa rispettare le regole. Ma vediamo se Alessia ci vuole fornire un esempio di comportamento di leader debole che ha visto, con cui ha a che fare, se vuole non è obbligata, ovviamente, se vuole partecipare in questo modo. Quindi uno stile di leader dannoso, porto anche un altro esempio di un’azienda molto importante Corporate, molto grande.
Ad esempio l’amministratore delegato, ora cerco di forviare tutti, di un’azienda a Brescia, che ha colto in flagrante un operaio che aveva detto di essere a casa in malattia, lo ha colto in flagrante nel bar di paese mentre aiutava il fratello che appunto gestiva un bar. Lui aveva detto di essere malato invece, è andato al bar ad aiutarlo a servire i clienti ecc. L’amministratore delegato, il leader di quell’azienda, quindi l’ha colto in flagrante, se mi credete, non lo ha sanzionato e non lo ha nemmeno licenziato. C’erano anche dei pregressi di questa persona che si assentava e così via, ma non ho ahimè il tempo di spiegavi tutto, però quel leader non ha preso la decisione legittima che aveva di licenziare o sanzionare gravemente quella persona. Quindi è un leader che fa delle iper concessioni e crea drammatici precedenti, questo è il leader debole se ho fornito adeguati esempi.
IL LEADER AUTORITARIO
DOTTORESSA CUDA: Certo assolutamente, e se io fossi un manager, un datore di lavoro, e dovessi assumere un leader debole oppure un leader autoritario, per massimizzare i miei risultati, chi dovrei assumere? Il leader debole o il leader autoritario?
DOTTOR CATALANO: Chi dovrei assumere?
DOTTORESSA CUDA: A livello di risultati.
DOTTOR CATALANO: A livello di risultati… vediamo se qualcuno vuole rispondere, so che non è facile rispondere nelle dirette, magari c’è qualcuno che ci segue ascoltando dalla macchina o sul treno, non lo so, mi ripeti la domanda cosi vediamo se qualcun altro vuole rispondere.
DOTTORESSA CUDA: Allora facciamo finta che io sia una datrice di lavoro e quindi a capo di un’azienda, e voglio far si di ottenere i massimi risultati, che i miei dipendenti siano motivati al massimo per ottenere questi risultati. Lei come psicologo del lavoro, e voi cosa mi consigliereste? Se io dovessi scegliere tra un leader debole o un leader autoritario, chi dovrei assumere?
DOTTOR CATALANO: Se devo scegliere un leader debole e chi è autoritario, chi assumo per raggiugere dei risultati ecc? Vediamo, vediamo se qualcuno vuole rispondere, ci scrivono sento a scatti, me ne rendo conto. Allora se sono tragicamente costretto a scegliere tra un leader debole e un leader autoritario come ci dice Sonia confermo che, ahimè viene scelto il leader autoritario, e questo tanti manager o datori di lavoro lo sanno molto bene. Quindi potendo scegliere tra questi due e altri ovviamente mi oriento su quello democratico però tra i due porta più risultati il leader autoritario, che non abbiamo ancora definito.
DOTTORESSA CUDA: Esatto infatti lo volevo poi chiedere, cosa vuol dire a livello proprio di esempi pratici essere un leader autoritario?
DOTTOR CATALANO: Anche questo è molto intuitivo, cosa vuol dire essere un leader autoritario io vi porto degli esempi quindi pensando a questi anni di attività proprio sul campo, poi chi ci ascolta magari avrà i suoi esempi ecc… il leader, il leader tra virgolette, allora perché comunque sono leader perché sono riconosciuti come tali e investiti di questo ruolo dall’alto.
Leader che magari non salutano la mattina quando arrivano, capi che magari ti dicono tu devi arrivare sul lavoro con il sorriso okay e che sono impositivi, direttivi che sono anche fortemente volgari che imprecano bestemmiano tutto il giorno, che sgridano e gridano nei confronti dei lavoratori. Si arriva anche ad esempi drammatici di leader che fanno delle avances sessuali alle dipendenti e che prorogano i contratti solo alle dipendenti compiacenti, so che è forte ma è tragicamente la realtà. Leader che non ascoltano i pareri dei collaboratori e tanto meno chiedono ai collaboratori cosa ne pensano e quindi i leader totalmente concentrati sul compito, concentrati sulla reazione ed esistono tanti libri che fanno rifermento ad esempio ai cosiddetti “psicopatici” sul luogo di lavoro.
E io quando ero più giovane, ripeto per chi si è collegato adesso, io sto andando verso i 43 anni lavoro da un po’ di anni, ho visitato tantissime aziende perchè mi piace osservare proprio i reparti dove lavorano le persone. Quindi un leader autoritario, Federico che commenta, veramente molto aggressivo, antipatico, con cui non ci si può relazionare, che non fa parlare i collaboratori e che impedisce alle persone di esprimersi e quindi sono leader per nulla concentrati sulle relazioni, sulle emozioni, i cosiddetti psicopatici al lavoro. E queste figure, ripeto quando ero più giovane pensavo che lavorassero nelle aziende per caso, perché riuscissero a manipolare in modo machiavellico i selettori del personale e invece no, con l’esperienza ho imparato che vengono assunti dai titolari di grandi aziende, dai proprietari, proprio in virtù di queste caratteristiche, perchè nonostante tutto raggiungono i risultati fissati gli obiettivi e cosi via. Questa è la situazione, quindi Federico, questo è il leader autoritario aggressivo.
DOTTORESSA CUDA: Ma in base all’esperienza Claudio, alla tua esperienza, su 10 aziende che hai incontrato, in quante c’era un leader autoritario? In quante hai trovato un leader più democratico e in quante uno debole? Più o meno.
DOTTOR CATALANO: 5 aziende con leader autoritario, 2 aziende con il leader democratico, più o meno. Io mi riferisco al leader in termini operativi anche per delle figure che per me sono fondamentali, capi turno, capi macchine, capo linee e cosi via. Grazie Sonia! Il tema del carisma, okay, ci sono dei leader carismatici negativi, hanno una leadership carismatica molto forte ma sono dei leader negativi, producono danni. Poi dobbiamo rispondere alla domanda se produce più danni il leader debole o il leader autoritario giusto? Dobbiamo ancora arrivarci.. stavi facendo una domanda Priscilla.
DOTTORESSA CUDA: Si, volevo sapere se, avevamo un po’ detto comunque che il leader autoritario probabilmente a livello di risultati, ne raggiunge di più no? Ma ci sono delle situazioni in cui in realtà il leader debole può raggiungere più risultati di quello autoritario? Magari per un gruppo di persone specifiche, per una professione specifica oppure solitamente non è cosi?
DOTTOR CATALANO: In generale devo dire che non è cosi, in generale produce più danni il leader debole, perchè comunque il leader debole non raggiuge gli stessi risultati che raggiunge il leader autoritario. Ribadisco per chi si è collegato adesso ecc. che sono due forme di leadership che noi non condividiamo, noi stiamo presentando la situazione per com’è per le centinaia di aziende che io e noi di Evoform Consulting abbiamo visitato. Leader anche di reparto, i leader di reparto, i capi reparto che hanno spesso elevate competenze tecniche ma nessuna relazionale.
DOTTORESSA CUDA: Ma invece può essere che con un gruppo è autoritario, invece in un altro contesto, in un altro gruppo diventa un leader debole? Oppure è un tratto stabile?
DOTTOR CATALANO: Allora generalmente, è un ottima domanda questa, generalmente il leader autoritario è tale sempre, tranne quando questo leader deve ad esempio confrontarsi con chi ha delle posizioni, dei ruoli molto più superiori alla sua, ad esempio quando un leader si trova all’interno di una riunione dove è presente il Presidente del Consiglio di amministrazione, diventa ovviamente uno “yes man”, per cui tende a rendersi subordinato rispetto ai ruoli degli altri, delle persone presenti, quindi figure con dei ruoli molto più superiori alle sue.
DOTTORESSA CUDA: E invece per rispondere anche un po’ a chi aveva scritto che aveva sia un leader debole che autoritari? Per aiutare chi si trova in queste condizioni? Ci sai dare magari qualche consiglio che ci prepari a rapportarci con un leader autoritario, come possiamo fare? E invece se ci ritroviamo un leader debole, che cosa possiamo fare?
COSA FARE CON UN LEADER INADEGUATO?
DOTTOR CATALANO: Allora con un leader autoritario quando la situazione è veramente drammatica bisogna organizzarsi per lasciare l’azienda, quando la situazione ripeto è drammatica. Con EvoForm Consulting da tanti anni ci occupiamo di counseling di carriera, io spesso ho aiutato non so quante persone che mi chiedevano un supporto per andarsene dall’azienda dove lavoravano e dove avevano un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Questa è la soluzione estrema.
C’è anche un’altra soluzione, più di una soluzione, non è facile da accettare ed è difficile da mettere in pratica. E’ spiegare al proprio leader, al proprio capo come ci sentiamo, ci stiamo male quando veniamo trattati in un certo modo, però solitamente questo leader non se ne cura, okay.
Quindi è difficile che lui presterà attenzione a come noi ci sentiamo, perché lui non è interessato agli aspetti comunicativi, relazionali e tanto meno emotivi o emozionali, quindi non presterà attenzione a questi aspetti.
Ci sono invece altre situazioni, perché non è possibile generalizzare, non esiste la bacchetta magica, altre situazioni in cui non è possibile, o più o meno accettabile, con il proprio capo autoritario e contrariamente a quanto magari si può pensare, se mi credete, usiamo questa tecnica; questa tecnica spero che abbia un valore aggiunto per chi ci ascolta e corrisponde a chiedere al nostro capo, quando lo vediamo aggressivo, quando vediamo che sbraita, se riusciamo a prenderlo in disparte, chiediamogli come sta.
Ripeto, non voglio giustificare e accettare il comportamento di leader autoritario, però spesso i capi, i leader sono soli, anche chi ha un’attività spesso è solo, non ha nessuno con cui confidarsi.
Qualcuno potrebbe obiettare: “e son stati loro a crearsi la propria attività, adesso dobbiamo fare noi gli psicologi nei loro confronti?” No, però se noi vogliamo ottenere qualcosa, stare meglio con noi stessi, proviamo noi a modificare il nostro stile di comunicazione con il nostro capo, chiediamogli come sta. È una tecnica che io ho utilizzato molto spesso, consentiva al leader al capo di sfogarsi e poi lui riusciva a comunicare meglio con quella persona.
Quindi i capi spesso sono soli, non hanno nessuno con cui confidarsi, sfogarsi e relazionarsi, aprirsi. Proviamo a chiedergli come stanno, anche loro sono esseri umani e questa è la tecnica che io ho utilizzato e che mi ha portato degli ottimi risultati. Quindi provare a mostrare che noi invece in qualche modo ci teniamo a loro, perché loro devono portare sempre, in maniera costante la loro maschera di sicurezza, di determinazione e cosi via ma anche loro a volte o spesso vivono queste situazioni e quindi diventano aggressivi o sono aggressivi, ma non ce l’hanno magari con noi, proiettano, scaricano su di noi le loro frustrazioni ed è sbagliato lo condanno, ma noi dobbiamo mettere in campo delle tecniche di sopravvivenza.
DOTTORSSA CUDA: quindi chiedere come stai per noi anche, perchè ci può aiutare a relazionarci con un leader autoritario. Quindi non solo per sapere veramente, ovviamente c’è una parte di interesse personale, però una strategia di sopravvivenza è chiedere come stai. E se noi invece ci troviamo ad avere a che fare con un leader debole? Per esempio siamo collaboratori di un team in cui c’è una leadership debole, quindi si osserva che i tuoi collaboratori non portano a termine i loro compiti e a volte sembra anche colpa di uno dei collaboratori, quindi come si gestisce questa situazione?
Cioè se io collaboro con delle persone e vedo che il mio leader non riesce, nel senso che è una leadership molto debole e non riusciamo a portare a termine gli obiettivi cosa fare in questo caso?
DOTTOR CATALANO: Spesso questo leader viene scavalcato, adesso spiego, innanzitutto Sonia ci aggiunge che usava la tecnica dello specchio:” rispondevo ripetendo le ultime 3 parole dette da lui”, è una tecnica che noi conosciamo che è stata elaborata dalla PNL, che è una disciplina che utilizza delle tecniche, ha sviluppato delle tecniche, alcune molto interessanti. Allora un leader debole spesso viene scavalcato dai suoi collaboratori o da un collaboratore che in qualche modo tende a fare le veci di quel leader, che cosa fare?
Allora, all’inizio sembra piacevole collaborare con quel leader perché appunto ci dà ampi spazi di movimento, quello che può fare il singolo in realtà è lavorare di più in gruppo e il gruppo può cercare di stimolare il leader fornirgli supporto in questo senso.
Il leader debole, ecco qui dobbiamo fare un passo, abbiam parlato un po’ del perché, abbiamo accennato del perchè il leader autoritario, spesso è anche una questione di carattere, il leader debole, noi pensate stiamo facendo un lavoro dal 2015 in un’azienda dove ci stiamo confrontando e stiamo facendo delle attività e degli interventi con i leader deboli. Il leader debole è tale perchè non si sente legittimato ad esercitare il suo ruolo, non si sente autorizzato, non si sente di prendere in carico questo tipo di ruolo, in alcuni casi ci sta molto male ne soffre.
Se mi credete con questo leader, con questo capo reparto, abbiamo fatto intervenire un nostro psicologo. Un nostro psicoterapeuta che ha svolto delle sessioni di coaching, proprio per lavorare su questi aspetti più interiori più emozionali di questo capo reparto, che non riusciva ad esercitare il proprio ruolo, non se la sentiva, aveva anche grosse difficoltà in termini di autostima.
Qualcuno potrà obiettare: “ma perchè l’azienda lo ha nominato capo reparto?”, perchè le aziende nominano capo reparto coloro che hanno elevate competenze tecniche ma zero competenze relazionali. Quindi un leader debole abbiamo detto che produce più danni, quindi il gruppo si può unire per dargli una mano. Però il gruppo deve parlare con il leader, gli deve spiegare che la situazione è insostenibile e quindi il singolo o alcune persone in alcuni casi se ne approfittino di situazioni di questo tipo, quindi magari avere una persona ben motivata che cerca di prendere in mano le redini del gruppo; ahimè alcune persone se ne approfittano.
DOTTORESSA CUDA: Ma Claudio, secondo te i leader lo sanno che tipo di leadership hanno? Un leader sa di essere un leader debole o un leader autoritario?
DOTTOR CATALANO: Questa è un ottima domanda, un leader lo sa o non lo sa? Vediamo se qualcuno ci risponde: I leader sono consapevoli? Queste tipologie di leader sono consapevoli? Vediamo se Sonia o altri ci vogliono rispondere a questa domanda.
Generalmente i leader no, non sono consapevoli. Quelli autoritari lo sanno ci dice Sonia, almeno una parte di loro, eh non ne hanno una piena consapevolezza non sanno dare una descrizione scientifica della loro tipologia di leadership, a volte magari pensano di essere persone decise e forti, ma non sempre sanno, sono coscienti del potere, ma non hanno una consapevolezza critica di come si relazionano e non sanno magari cosa ne pensano i propri collaboratori perchè se devono fare un lavoro di auto-consapevolezza e vanno a scavare , poi qualcosa di molto negativo ai loro occhi può emergere.
Quindi se sanno, ne sanno poco oppure in modo molto sfumato, non hanno mio parere una chiara definizione di se stessi. Alessia dice:” il mio leader debole sa di esserlo lo dice sempre”. Questo è molto interessante, probabilmente il leader debole in alcuni casi riconosce di esserlo si, non possiamo generalizzare, però se proprio dobbiamo farlo non hanno una conoscenza scientifica delle loro caratteristiche , perchè noi lo vediamo con le attività, con gli interventi che facciamo, o si sopravvalutano o si sottovalutano, okay.
COMMENTI E DOMANDE DEL PUBBLICO
DOTTORESSA CUDA: Io ho chiarito i miei dubbi sulla leadership, quindi non ho più nessuna domanda da fare. Se qualcuno ha altre domande, ha voglia di esplorare qualche argomento in particolare, sempre sul tema.
DOTTOR CATALANO: Allora vediamo se qualcuno ha delle domande …poi c’era questa?
DOTTORESSA CUDA: Ah sisi, e se invece volesse fornire un consiglio a un leader autoritario?
DOTTOR CATALANO: E’ difficile che un leader autoritario accetti dei consigli finchè non va incontro a quello che è uno shock emozionale. A me è capitato di relazionarmi con persone che erano estremamente aggressive, a cui poi è capitato un incidente, un grave problema e allora hanno drasticamente cambiato il loro modo di comportarsi. Io ovviamente consiglio del coaching, sia per i leader autoritari sia per i leader deboli. Il coaching è veramente uno strumento valido, chiaramente io devo fare riferimento al coaching svolto da psicologi del lavoro per aiutare i leader a prendere una consapevolezza profonda delle loro caratteristiche, ma non solo di come si relazionano, ma del perchè si relazionano in quel modo. Il leader democratico-motivante è in grado di ottenere dei risultati superiori a quelli del leader autoritario.
Il leader è colui che decide ciò che va fatto e fa in modo che i suoi collaboratori desiderino fare quel compito, quell’attività. Il leader a mio parere, un capo, ci vuole in una struttura piccola o grande che sia, non credo all’autogestione. Ci vuole un leader che sappia gestire le persone in modo adeguato, non si può ricondurre la leadership ad un’unica frase ispiratrice, molto motivante. Io stesso nella mia pagina Facebook Claudio Catalano Psicologo, ho pubblicato un video, ma lo trovate anche su questa pagina, con i 7 consigli pratici per un manager. Per un leader, non basta una frase, un principio ispiratore. Allora c’è chi nasce con il carisma ok , probabilmente avvantaggiato, per crescere veramente come leader deve fare percorsi ad hoc, deve ad esempio far rispettare le regole ecc.
I 7 consigli in pratica, ma vanno poi seguiti e parlo nello specifico delle abitudini del buon manager, ad esempio esprimere il proprio parere per ultimo ok?
Magari li riassumo velocemente in una diretta sui 7 consigli; secondo me vanno trattati nel modo giusto questi 7 consigli. Il primo che cito è esprimere il proprio parere per ultimo, ma secondo me meritano un’altra diretta, la organizziamo magari settimana prossima? Perchè sono consigli molto pratici, adesso siamo un po’ fuori tema. Saluto il buon Luca Maffini che abbiamo avuto piacere di conoscere, un validissimo formatore, psicologo.
Allora Luca noi possiamo parlarne con lui, dipende che ruolo abbiamo, se il leader debole ci chiede delle formazioni vuol dire che sta facendo un passo per migliorarsi. Lo prendiamo in disparte cerchiamo di parlare con lui e se questo leader debole si rivolge a noi, e quindi ci ritiene delle persone valide, in grado di fornirgli dei consigli, allora probabilmente gli ascolterà si. Quindi sortisce effetto si, però credimi il leader debole se ha una consapevolezza di questo ne soffre veramente tanto eh. Se non ha consapevolezza il leader debole tende ad attribuire le colpe, i problemi agli altri ok; e quindi la consapevolezza è molto importante, ripeto non bastano delle frasi ad effetto.
Quindi, ottimo ci dice Antonio La Montagna, quindi leader debole o leader autoritario? Produce più danni il leader debole ahimè. Quindi prima in azienda cerchiamo di relazionarci nel modo giusto con questi leader, o se c’è qualche leader che ci ascolta, qualche manager, ne prenda consapevolezza, sono due forme disfunzionali. Si possono ottenere più risultati diventando un leader democratico, perché il leader aggressivo- autoritario pone un maschera di aggressività e l’aggressività è figlia della paura.
Ma anche una leadership carismatica funzionale in azienda si deve distribuire a tutti i livelli, di chiunque gestisce persone. Quindi la leadership non può essere determinata ad esempio dal “buon carattere” o dal carisma positivo di un capo, non basta, la leadership va coltivata con opportune azioni. Un’azienda non può funzionare in base all’atteggiamento, all’umore del titolare, del capo e così via. In un’azienda ci sono vari ruoli, piccola o grande che sia, chiunque abbia una funzione gestionale di altre persone deve essere formato.
Ci sono domande, dubbi commenti? E poi appunto settimana prossima dobbiamo fissarla, riusciamo già a fissarla Priscilla? Lunedì prossimo sempre alle 18 e riprendiamo le 7 abitudini del buon manager, e se c’è qualche manager che ci ascolta, oppure chi si relaziona con dei manager può indirizzare questi suggerimenti molto pratici, non basta leggere una frase ad effetto per diventare manager, assolutamente. Bisogna ripartire ogni giorno da zero e banalmente dare l’esempio ma prepararsi. Benissimo sono le 19:21 e sono circa 12 ore che io sono in ufficio, perché, sono appassionato del lavoro e ricordiamoci abbiamo a che fare con persone, esseri umani, mettiamoci nei loro panni.
Il leader dovrebbe essere in costante formazione? Antonio, il leader è chiunque gestisce persone, anche il capo reparto, il capo reparto è una figura fondamentale, indispensabile nelle aziende, deve essere formato attraverso letture, perchè no anche attraverso Linkedin, attraverso corsi di formazione erogati da psicologi del lavoro. Noi effettuiamo coaching svolti da psicologi psicoterapeuti, perché facciamo emergere le difficoltà, magari interiori, di un leader debole o aggressivo …”perché sei cosi?” Non basta dire al manager “dai ce la puoi fare”, “puoi migliorarti”, no dobbiamo capire perché un manager si comporta così.
Bene dobbiamo staccare, grazie a Priscilla che mi ha dato veramente un’ottima mano, sarà una bravissima psicologa del lavoro, validissima, sta lavorando benissimo qua in studio , veramente molto valida la ringrazio.
Conclusioni sulla Leadership
DOTTORESSA CUDA: Grazie mille Claudio.
DOTTOR CATALANO: Queste figure servirebbero fortemente all’interno delle aziende ? Dico di si oppure si ma ovvero i leader devono comportarsi bene e non possono comportarsi male. Tanto poi ce lo psicologo che sistema la situazione”, cioè se una pericolosa deresponsabilizzazione dei leader attraverso una delega esterna della buona gestione delle risorse umane all’esterno, il leader deve essere sempre responsabile.
Benissimo ci vediamo quindi lunedì prossimo con le 7 abitudini di un buon manager, lo abbiamo deciso adesso proprio perchè si sta facendo tardi e non riusciamo a trattarle. Poi questo video viene appunto registrato e ci vediamo lunedì prossimo. Contattateci per dubbi o domande o curiosità .
Grazie Priscilla, buona serata tutti, buona cena è ora di mangiare adesso, il leader ha bisogno di sostanze nutritive. Arrivederci a tutti!
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